martedì 21 luglio 2009

Miguel Mellino: Libri

Miguel Mellino (a cura di)
Post-orientalismo

Edward Said è stato uno degli intellettuali più importanti degli ultimi trent’anni. L’originalità della sua opera e il suo instancabile impegno in difesa della causa palestinese e di altri popoli e minoranze oppresse del mondo hanno dato luogo ad aspre controversie. Il suo lavoro critico ha prodotto effetti dirompenti non solo nell’ambito degli studi letterari, dove ha avuto origine, bensì in un ampio spettro della teoria sociale: dall’antropologia alla filosofia, dagli studi culturali alle storia, dalla sociologia alle scienze politiche. Inoltre, le sue analisi e critiche dei rapporti storici e culturali tra Occidente e Oriente occupano un ruolo di primissimo piano nella genealogia di uno dei più stimolanti campi di studio dell’attuale scenario politico e intellettuale internazionale: gli studi postcoloniali. Tuttavia, il rapporto tra Said e gli studi postcoloniali resta tutt’altro che lineare.
Questa raccolta propone, da un lato, alcuni dei saggi più significativi del suo percorso intellettuale: Teoria in viaggio, Altre considerazioni sull’orientalismo, Teoria in viaggio: una rilettura; dall’altro, alcuni fra gli studi più importanti e incisivi – firmati da Gyan Prakash, Aijaz Ahmad, Lata Mani e Ruth Frankenberg – sulle grandi questioni teoriche, politiche ed epistemologiche aperte dal suo lavoro più noto: Orientalismo. Lo scopo è quello di offrire ai lettori italiani i tratti del dibattito suscitato nel mondo dallo sviluppo di un’opera critica che ha radicalmente mutato il nostro modo di pensare fenomeni come l’esperienza coloniale, l’imperialismo, l’antisemitismo, i rapporti Occidente-Oriente, il ruolo della letteratura, delle istituzioni accademiche e del sapere nei processi più generali di dominio e di emancipazione.

http://www.meltemieditore.it/Scheda_libro.asp?codice=X054

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Miguel Mellino
La critica postcoloniale

“Postcoloniale” è ormai diventato uno dei termini chiave della teoria sociale. Sulla scia di questo successo, negli ultimi anni, soprattutto nei paesi anglosassoni, ha preso corpo un imponente campo transdisciplinare di studi e di ricerche socioculturali su alcune delle questioni più urgenti del mondo globale contemporaneo: quello dei postcolonial studies. Tuttavia, in Italia, postcoloniale e postcolonialismo non sempre appaiono come nozioni chiare e ben definite. A volte si presentano come contenitori capaci di promuovere concezioni e orientamenti teorici, epistemologici e politici intrinsecamente contraddittori. Questo volume, proponendosi come una genealogia critica degli studi postcoloniali, offre al lettore i contorni di un dibattito recepito finora nel nostro Paese in modo del tutto frammentario. Passando in rassegna le tematiche più ricorrenti e il lavoro degli autori più impegnati in questo campo (Said, Bhabha, Spivak, Hall, Gilroy, Young, Clifford, Appadurai), l’autore intende mettere in luce sia lo sviluppo storico del postcolonialismo sia il suo rapporto con le principali correnti della teoria sociale: il marxismo, il postmodernismo, il decostruzionismo, il post-strutturalismo. A partire dall’approfondimento di alcuni dei suoi concetti chiave – cosmopolitismo, globalizzazione, colonialismo, diaspora, critica culturale – sostiene quindi che il futuro di un campo di studi eminentemente politico come quello dei postcolonial studies non potrà che dipendere dalle posizioni che vi emergeranno in riferimento ai conflitti più pregnanti del mondo di oggi.

http://www.meltemieditore.it/Scheda_libro.asp?codice=W032

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Stuart Hall, Miguel Mellino
La cultura e il potere

Dopo 15 anni di boom in quasi tutto il mondo, specialmente nei paesi anglosassoni, qual è oggi la situazione dei cultural studies? Conservano ancora una carica politica alternativa o antagonista o sono stati “addomesticati” dal mercato culturale o sottoculturale e dal potere accademico? E quale funzione politica o pedagogica hanno avuto all’interno della cultura, della società o delle istituzioni britanniche? Cosa hanno in comune postmodernismo, postfordismo, postmarxismo e postcolonialismo e cosa hanno di interessante per la Sinistra o per la lotta politica o culturale nel mondo contemporaneo? Quale l’influenza della problematica gramsciana sui cultural studies? Quali sono stati gli effetti concreti degli attentati terroristici di New York, Londra e Madrid sull’opinione pubblica britannica? In che modo la diaspora può configurarsi come un concetto chiave nella comprensione dell’esperienza o della condizione politica e culturale di alcune delle comunità migranti contemporanee? Perché la Sinistra, in Europa, sembra ancora del tutto incapace a elaborare un’agenda politica radicale o quanto meno alternativa a quella neoliberista? In questa intervista di Miguel Mellino a Stuart Hall, uno dei più brillanti intellettuali inglesi di oggi, vengono affrontate questioni fondamentali degli studi culturali e analizzati fenomeni storici e sociali che investono fortemente l’attuale dibattito politico. Il punto di vista di Hall incontra le teorie e le posizioni di alcuni mostri sacri della cultura come Marx, Gramsci, Althusser, Foucault, protagonisti di alcuni filoni critici da cui l’autore prende le distanze, definendo il proprio percorso sostanzialmente autonomo e determinato, più che dalla teoria, dalla storia e dai cambiamenti in atto nel mondo.

http://www.meltemieditore.it/Scheda_libro.asp?codice=X044

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